giovedì 7 gennaio 2021

STEP #28 - La sintesi finale

 Il tellurometro [step 01] è uno strumento scientifico utilizzabile per misurare le distanze, il cui principio fisico [step 05] è noto e descritto anche nei vari manuali d'uso [step 22] ad esso associati. Le applicazioni di codesto strumento sono numerose in molte branche della scienza [step 04], quali l'Elettronica [link esterno] e la Geodesia [link esterno]. Quest'ultima studia la forma della Terra e le sue dimensioni (riguardo ciò, è utile sottolineare la presenza di miti [step 07] inerenti la forma del nostro pianeta che, nonostante le varie spiegazioni scientifiche e testimonianze, continuano ad essere molto diffusi tutt'oggi).

L'inventore [step 09] dello strumento è il noto ingegnere sudafricano Travor Wadley [link esterno]. Per celebrare il 25° anno dall'invenzione, gli fu dedicato un francobollo che raffigura lo studioso e la sua creazione:


La costruzione [step 11] e la commercializzazione del medesimo furono, sin da subito, affidate alla Tellurometer LTD. In seguito, anche la Plessey Electronics company si occupò della sua industrializzazione: 




Uno dei primi test dell'oggetto ha coinvolto una misurazione della distanza tra Brixon Hill a Johannesburg occidentale e Fort Klapperkop a Pretoria. Nel 1958, fu utilizzato per misurare Manhattan (13,08 miglia) ottenendo risultati strabilianti: un'operazione che, in precedenza, aveva richiesto cinque giorni, adesso era stata terminata in poco più di un'ora. 
Quando il sistema è stato dimostrato in Inghilterra davanti un gruppo che comprendeva il primo ministro britannico, Harold Macmillan [link esterno], ha mostrato che una linea sulla pianura di Salisbury, che era stata utilizzata come linea di base per il rilevamento britannico, era stata calcolata in modo errato di 1,5 metri. Le vendite successive del dispositivo hanno guadagnato più di 300 milioni in entrate estere per il Sud Africa.

Analizzando anatomicamente [step 16] un tellurometro, o consultando un ipotetico glossario [step 03] su questo oggetto, si può notare la presenza di molte parti, ciascuna delle quali è realizzata con materiali [step 08] specifici, seguendo un determinato processo di lavorazione [step 26].

Nonostante siano presenti varie immagini [step 02] e simboli [step 06] in rete o sui libri [step 10], è difficile trovare illustrazioni pubblicitarie [step 13] che ne testimoniano la vendita.

Il contesto scientifico non è l'unico in cui è possibile collocare il tellurometro. Mediante un'attenta riflessione, infatti, si riescono a trovare collegamenti diretti (o indiretti) addirittura con film [step 12] e fumetti [step 21]. Inoltre, è tra gli oggetti più rari presenti in un museo dello spionaggio allestito a Napoli. Pezzi originali, italiani, americani, russi e tedeschi, in parte ancora funzionanti, provenienti da collezioni private, che raccontano di missioni speciali, tecniche per intercettare, appostamenti, false o doppie identità. Per saperne di più sul museo:

https://www.ilmattino.it/napoli/cultura/museo_dello_spionaggio_dopo_la_prima_mostra_a_napoli_cerca_casa-1667933.html

https://www.21secolo.news/88562-2/

E' necessario sottolineare che ,ad oggi (2021) ,questo strumento è stato quasi del tutto sostituito da misuratori di distanza più efficaci e semplici da utilizzare (primo tra tutti il GPS [link esterno], acronimo in inglese: Global Positioning System, usato in svariati modi). Google Ngram Viewer [step 24] mostra l'inevitabile declino del termine "tellurometro" dall'introduzione del termine "GPS" nei testi scritti. Ciò porta una maggiore difficoltà nel ritrovare un tellurometro tra gli oggetti personali [step 25].

Per una visione più approfondita dello strumento e per altre curiosità: step 1415, 17, 19, 23, 27.


"I migliori studi e le ricerche che si possono fare, sono quelli fatti per seguire le proprie passioni e soddisfare la propria curiosità. Non è indispensabile avere basi o conoscenze pregresse, la cosa più importante è avere passione e voglia di comprendere ed imparare ciò che non conosciamo. La curiosità di cercare di capire è il vero motore della vita."                                    

                                                                                                                     Stefano Nasetti


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